312 – La volontà di tradurre[1] (31.10.2010)

Il pensiero della settimana, n. 312    Una delle grandi avventure intellettuali del XIX secolo fu costituita dalla decifrazione dei caratteri cuneiformi. Si conoscevano migliaia di tavolette  solcate da queste  tracce grafiche a cuneo. Si sapeva che la scrittura trasferiva sull’argilla la  lingua impiegata prima dagli antichi sumeri poi dagli assiro-babilonesi; ma non si possedeva nulla di equivalente alla stele … Continua a leggere

311 – Nella diversità la storia si ripete (24.10.2010)

Il pensiero della settimana, n. 311   Nel primo libro di Samuele (8,1-22) si descrive come nacque la monarchia in Israele; vale a dire si narra come si passò da una  forma di governo non dinastica rappresentata dai cosiddetti giudici a un potere in base al quale l’autorità è trasmessa da padre in figlio. Il mutamento dipese da vari fattori; … Continua a leggere

310 – L’abbaglio della scristianizzazione (17.10.210)

Il pensiero della settimana, n. 310    Con la lettera apostolica in forma di «motu proprio» Ubicumque et semper Benedetto XVI ha, in questi giorni, ufficialmente costituito il Pontificio consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione. A capo del  dicastero curiale ci sarà un Arcivescovo. Da ciò si deduce che mons. Fisichella (nominato presidente ancor prima che fosse istituito l’organismo) … Continua a leggere

309 – «Bisogna saper contestualizzare» (10.10.2010)

Il pensiero della settimana, n. 309    Remoti ricordi di infanzia fanno riaffiorare gli esempi catechistici di un tempo. Un padre spirituale impone a una persona la singolare penitenza di andare per le strade della città spennando un pollo; svolta l’incombenza si sarebbe poi dovuto ripresentare al confessore. Adempiuto il compito, al penitente viene impartito l’ordine di ritornare sui propri … Continua a leggere

308 – «Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli»[1] (03.10.2010)

Il pensiero della settimana n. 308.    Secondo un classico principio ermeneutico un testo parla se lo si fa parlare. In questa operazione si può annidare l’arbitrio; in essa però c’è spazio anche per il dispiegarsi di sensi impliciti che svelano, nel tempo, potenzialità nuove. Ciò  avviene quando si è servitori e non già dominatori del testo. Il procedimento vale … Continua a leggere