267 – La consolazione del Signore (01.11.09)

Il pensiero della settimana, n. 267 [1]   L’atto di misurarsi con quanto è accaduto e non dovrebbe mai essere stato sembra condannato a presentarsi come uno scacco. È avvenuto quel che  l’animo paventava e il cuore temeva; oppure è successo quanto era imprevisto e che, ora, sconvolge la vita. Si è avverato l’evento che non si sarebbe mai voluto vedere, … Continua a leggere

266 – Andar per aforismi (25.10.09)

Il pensiero della settimana, n. 266     Agostino: «amo, volo ut sis», al che Levinas potrebbe replicare: «tu es ergo amo». In questo caso la vittoria sembra proprio arridere allo sfidante contemporaneo.   Quando si incontra qualcosa o qualcuno dopo averlo a lungo atteso senza sapere identificare prima chi e cosa si stava aspettando, si percepisce di averlo incontrato comunque … Continua a leggere

265 – Conversando con Ottavia Piccolo su teatro e “cose ebraiche” (18.10.09)

Il pensiero della settimana, n. 265    Quest’anno la compagnia «La contemporanea» continua a portare in giro per l’Italia uno spettacolo del giovane e talentuoso autore teatrale fiorentino Stefano Massini. Il suo titolo è già un programma, La commedia di Candido. Ovvero avventure teatrali di una gran donna, tre grandi e un gran libro (con tutto lo scompiglio che seguì). … Continua a leggere

264 – Alla ricerca della scatola perduta (11.10.09)

Il pensiero della settimana, n. 264    Una vecchia immagine, quando gli schermi piatti erano di là da venire, paragonava il televisore (chiamato da tutti però televisione) a una scatola. Quanto ha fatto la fortuna di questa similitudine non era solo la forma dell’apparecchio. Vi erano altre suggestioni: una scatola chiusa non svela il proprio contenuto, un televisore spento  è … Continua a leggere

263 – La lingua e il randello (04.10.09)

Il pensiero della settimana, n. 263        Percorrere  il  cosiddetto scalone dei morti della Sacra di San Michele non lascia indifferenti, al pari di tutto il resto in quell’abbazia che svetta (è il caso di dirlo) sulla cima del monte Pirchiriano all’imbocco della val di Susa. L’impressione non deriva dal nome lugubre collegato ad antichi sacelli; essa proviene dall’irta … Continua a leggere