La breve vicenda del Taccuino

Sul n. 36 del settimanale diocesano “Voce di Ferrara – Comacchio” del 2 0ttobre 1982 apparve una nuova rubrica, denominata “taccuino” affidata alla penna di Luciano Chiappini. Sotto quella rubrica, dopo la scomparsa di Chiappini, Piero Stefani pubblicò le sue riflessioni dal settembre del 2002 al novembre 2003. Il taccuino del 21 novembre 2003 non fu pubblicato. Con “L’immaginazione e i questionari”, del 15 novembre 2003, si chiuse l’esperienza dei taccuini, che, con la mailng list. è continuata col pensiero della settimana.

Assumendo il compito ereditato da Luciano Chiappini, Stefani così concludeva il primo taccuino “Il bene della pace”, apparso sulla Voce del 1° settembre 2002:

Ci ritroveremo a settembre» scriveva a fine giugno Luciano Chiappini nel suo ultimo ‘Taccuino’. In qualche modo  è davvero così; non a motivo di chi ha da lui ereditato questa rubrica, ma a causa delle parole di Don Dossetti, una delle quattro figure sacerdotali (le altre tre sono Mons. Mori, Don Dioli e Don Milani) evocate nell’omelia funebre da Mons. Samaritani come le più intimamente presenti nell’animo di Luciano.

Una frase di origine  americana  stupidamente ripetuta in  molte circostanze afferma: «lo spettacolo deve continuare»; e nulla è meno motivato di quel deve che, in moltissimi casi si rivela solo superficiale rassicurazione psicologica. Vista in tale ottica questa rubrica non deve continuare. Se prosegue  con lo stesso titolo ciò avviene perché chi la scrive ha ereditato un compito e non sostituito una persona. A dover continuare non è già lo “spettacolo”, bensì la memoria e la gratitudine. ” (a.m.)

La breve vicenda del Taccuinoultima modifica: 2002-12-28T07:05:00+01:00da piero-stefani
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