544 – Guarigione – (29.11.2015)

Il pensiero della settimana, n. 544

Guarigione

      Guarigione  è il titolo di un libro di Piergiorgio Cattani.  Per comprendere il contenuto del testo  occorre partire  proprio dal titolo. Non sembra una particolare novità: dovrebbe essere così per ogni pubblicazione. Tuttavia ciò non sempre accade. In questo caso invece l’esplicitazione del titolo porta dritti all’interno del tema: Guarigione. Un disabile in codice rosso (il Margine, Trento 2015, pp. 164, € 15,00). Da esso si deduce che il codice rosso non è stato fatale, che c’è stata una guarigione; essa, però, non ha comportato il superamento della disabilità, quest’ultima dunque è vissuta dall’autore come una condizione normale e non  già come un’esistenza presa nella ferrea morsa di una patologia incurabile.

     Piergiorgio Cattani [1], ora poco meno che quarantenne, convive da sempre con una grave malattia degenerativa, la distrofia muscolare di Duchenne che lo costringe a un’immobilità  molto estesa. Per vivere deve servirsi per ventidue ore al giorno di un ventilatore. Eppure ha una vita ricca di relazioni, di pensieri e di attività lavorative. È direttore della testata online unimondo.org, scrive editoriali sul quotidiano «Trentino», collabora con altri periodici e riviste. Pubblica libri [2]. È consigliere di amministrazione del Museo di Trento. Un esempio paradossale di normalità del disabile è che anche lui si può ammalare. È quanto è avvenuto; ed è quanto il libro racconta.

     Tra agosto 2014 e marzo 2015 Cattani è stato ricoverato in tre occasioni all’ospedale Santa Chiara di Trento prima nel reparto di chirurgia 2 e poi a pneumologia. A marzo finì in coma e rasentò la morte. Sono state esperienze difficili per lui e per chi gli stava accanto; vicissitudini da cui però molto ha appreso. Il libro testimonia questa esperienza. Ci son parti  “narrative” in cui  in prima persona si racconta che cosa significhi per un disabile essere degente in una struttura “generalista” dove spesso comandano i “protocolli”. A esse seguono  parti più riflessive in cui si propongono alcune considerazioni su come l’autore ha vissuto nel tempo la sua malattia e la sua disabilità, ma nelle quali si affronta anche il tema universale della fragilità dell’esistenza umana.

     Nelle pagine di Guarigione  si  evidenzia la relazione con il personale sanitario, l’arduo cammino verso un ascolto reciproco, le scelte drammatiche prese in pochi minuti, l’evolversi dell’autocomprensione. Questi fattori costituiscono lo sfondo per una narrazione sospesa tra il buio e la luce, tra la morte sfiorata e la vita riafferrata. Cattani si augura che le sue pagine siano una testimonianza di una particolare «guarigione», giunta inaspettata mentre si affrontavano con tenacia le avversità e si accettavano (e si accettano) con serenità i propri limiti.

      Nella quarta di copertina alcune righe scritte da Paolo Prodi comunicano con precisione e profondità la potenziale reazione di ogni lettore: «Aggiungere qualcosa a questo libro mi sembrerebbe profanarlo in qualche modo: non ci si può entrare dentro e si è costretti a rimanere all’esterno di un’esperienza che viene qui offerta in condivisione come un pane spezzato per altri. Non c’è nulla che non ci tocchi tutti nell’analisi della crisi tra il corpo martoriato e lo spirito, tra gli affetti, nei rapporti con i medici, gli operatori e le stesse strutture ospedaliere. È quindi anche un servizio che viene offerto ma che va ripreso da ogni lettore in una diversa situazione di vita e di morte, di resistenza soprattutto, come è detto nella conclusione, non al male esterno ma alla condizione umana».

     Nelle  pagine di Guarigione la fede è una presenza tanto più vera quanto meno ostentata. Essa è vissuta sia come baluardo contro un tipo di dolorismo compassionale ancora non scomparso nel mondo cattolico sia come un riferimento che coglie le condizioni estreme alla luce non di principi astratti ma di realtà concrete. Non si parla ragionando sulla vita, si riflette pensando ai viventi.

Piero Stefani


[1] Per comunicare, pgcattani@gmail.com

[2] Dio sulle labbra dell’uomo. Paolo De Benedetti e la domanda incessante, il Margine, Trento 2006: Cara Valeria. Lettere sulla fede, Il Margine Trento 2008; Romero santo dei poveri (a cura di), Il Margine, Trento 2015. Cattani è presidente dell’Associazione. Oscar Romero.

544 – Guarigione – (29.11.2015)ultima modifica: 2015-11-28T09:00:05+01:00da piero-stefani
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