514 – Anno Santo, perché? (22.03.2015)

Il pensiero della settimana, n. 514

 Anno Santo, perché?

Finora non se ne sa molto. Ammesso che basti, bisognerà attendere l’annuncio ufficiale e solenne dell’Anno Santo che avverrà con la lettura e la pubblicazione presso la Porta Santa della Bolla nella Domenica della Divina Misericordia, festa istituita da Giovanni Paolo II, celebrata la domenica dopo Pasqua.
Per ora bisogna accontentarsi del comunicato stampa: «Papa Francesco ha annunciato oggi, 13 marzo 2015, nella Basilica di San Pietro, la celebrazione di un Anno Santo straordinario. Questo Giubileo della Misericordia avrà inizio con l’apertura della Porta Santa in San Pietro nella solennità dell’Immacolata Concezione 2015 e si concluderà il 20 novembre 2016 con la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo».
Nel comunicato seguono altre considerazioni che vanno dalla centralità del tema della misericordia nella predicazione di papa Francesco al sottolineare la coincidenza tra l’inizio dell’Anno Santo e il cinquantesimo della chiusura del Vaticano II, dall’evidenziare che la terza lettura del ciclo domenicale del prossimo anno sarà tratta dal vangelo di Luca, a considerazioni storiche sul Giubileo. Il tutto dà l’impressione di essere assemblato in fretta e senza uno schema preciso.
La lunga preparazione del Grande Giubileo del 2000 fu presentata da Giovanni Paolo II come chiave ermeneutica per comprendere il suo intero pontificato. Quell’Anno Santo fu il contesto in cui emersero pure le richieste di perdono per le colpe commesse dai figli e dalle figlie della Chiesa. Anche se non si toccò l’argomento scottante dell’errore, la componente penitenziale volta a chiedere perdono per se stessi assunse toni di rilievo: Dio doveva avere misericordia anche della propria Chiesa (o almeno di molti dei suoi figli). Il contesto condizionò l’argomento della richiesta di perdono che restò, in pratica, ristretto all’ambito giubilare e fu abbandonato nei pontificati successivi. Dal canto suo la retorica millenaristica legata all’ingresso nel terzo millennio della redenzione dovette fronteggiare i traumi legati al 2001 e ai successivi eventi: essi dimostrarono come il mondo non avesse trovato pace nemmeno dopo la caduta dell’impero sovietico.
Giovanni Paolo II era un uomo legato alla storia – sia pur vista, in larga misura, ancora in prospettiva polacco-romantica – Francesco la ignora. In luogo di una lunga preparazione, il prossimo Anno Santo piomba repentino. Esso inoltre è incentrato sul tema atemporale della misericordia rivolta ai peccatori, prospettato in un’epoca in cui il senso del peccato (ma non della colpa) svanisce ogni giorno di più. Francesco ha anche fatto saltare i ritmi cronologici legati ai Giubilei, straordinari compresi (nel 1933 Pio XI si richiamò ai 1900 anni della redenzione e nel 1983 Giovanni Paolo II ai 1950 anni). Il 2016 non rientra in alcuna contabilità.
Per quanto ci è dato di capire si è trattato di una scelta presa personalmente dal pontefice senza consultazioni previe. La sua è stata una decisione autonoma che però coinvolgerà , oltre a milioni di fedeli, anche istituzioni pubbliche di un altro stato. L’improvvisa indizione conferma il carattere assolutistico della monarchia papale. Nella sua grammatica di base l’Anno Santo resta quello voluto dal suo inventore Bonifacio VIII. Esso celebra ed esalta la sovranità della Chiesa che può rimettere colpe e pene. Ne sancisce più il potere che l’umiltà. Che cosa si sappia oggi tra i fedeli della dottrina delle indulgenze resta tutto da chiarire. Rimane certo che quello delle indulgenze fu il tema centrale affrontato nelle 95 tesi appese da Lutero alla cattedrale di Wittenberg il 31 ottobre 1517. La ricorrenza dei cinquecento anni della Riforma è stata presentata come una grande occasione ecumenica; indire alla sua vigilia un Anno Santo non pare però il modo più consono per prepararvisi.
L’annuncio evoca queste prime impressioni. Più avanti ne sapremo di più, forse.

Piero Stefani

514 – Anno Santo, perché? (22.03.2015)ultima modifica: 2015-03-20T21:45:42+01:00da piero-stefani
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