489 . Famiglie numerose (21.09.2014)

Il  pensiero della settimana, n. 489

 Famiglie numerose.

Oggi la storia, RSI rete due 17 settembre 2014

      Fino a un certo tempo addietro – difficile quantificare con precisione una data – parlare di un quarantenne padre di sei figli avuti da una stessa moglie, non creava grande sorpresa neppure dalle nostre parti. Oggi suona una realtà insolita non solo nel contesto urbano ma anche in quello contadino. Una prole numerosa fa immediatamente pensare ad appartenenze a particolari gruppi di ispirazione religiosa. Non la società ma le convinzioni spingono in questa direzione.

     Meno di un mese fa si è ritirato dall’attività agonistica un ciclista professionista tedesco, Jens Voigt. Oggi, 17 settembre, compie 43 anni. Auguri a lui e a tutti gli ascoltatori nati in questa data. Jens ha protratto la carriera molto più a lungo della norma. A chi gli chiedeva perché non appendesse la bicicletta al fatidico chiodo, Voigt, fino a pochi mesi fa, rispondeva ironicamente che faceva meno fatica a fare il ciclista che a stare a casa assieme ai suoi sei figli. Eppure correva sempre in modo dispendioso, era soprannominato «il gladiatore» ed era celebre per le sue lunghe fughe solitarie (anche qui nostalgia della solitudine?). Si è comportato così anche nella sua ultima gara, il giro del Colorado, corsa ad agosto. Fu ripreso a poche centinaia di metri dal traguardo. Ricevette l’ovazione del pubblico e l’ammirazione, che non gli è mai mancata, da parte dei colleghi. Uno di loro ha evocato al suo riguardo una canzone di Frank Sinatra, My way: «Ho vissuto una vita piena, ho viaggiato su tutte  le strade. Ma più, molto di più, l’ho fatto alla mia maniera».
     Per l’ultima gara si era fatto costruire una bicicletta speciale, argentea con su dei
pittogrammi. Tra essi c’erano quelli che simboleggiavano i sei figli. Andava in fuga
ma non fuggiva in realtà dalla famiglia. Aveva coraggio nelle gare, lo ha nella vita.
     Non sembra sbagliato concludere che tutti coloro che oggi hanno, responsabilmente, famiglie numerose dimostrano coraggio nella gara della vita, siano o non siano ciclisti professionisti.       

 Aggiornamento  

     Il 18 settembre, nel velodromo svizzero di Grenchen, Jens Voigt è diventato il nuovo recordman dell’ora  con km 51,115. Precisazione 1: anche il record dell’ora si corre in solitaria. Precisazione 2: il record, un tempo, era impresa mitica, lo conquistarono ciclisti come Coppi e Merckx. Poi ci fu il momento di Francesco Moser (e del suo omonimo Conconi) che rivoluzionò l’approccio sia sul fronte del mezzo (forme di biciclette non tradizionali) sia su quello, assai discusso, della preparazione bio-medica. Da quel momento in poi il record divenne accessibile a tanti. Nel 2000 l’Unione ciclistica internazionale annullò tutti i record da Moser (compreso) in poi e prescrisse biciclette di forma più classica. Tutte queste vicende hanno fatto sì che il record, da impresa mitica, sia diventata una prestazione che non qualifica più di tanto la carriera di un ciclista. Non c’è da stupirsi, specie se si tiene conto della serie di scandali e del perdurante malgoverno che hanno colpito il ciclismo nell’ultimo ventennio. A meravigliare è piuttosto la capacità del Tour de France di sopravvivere a colpi da K.O. che avrebbero dovuto gettarlo definitivamente al tappeto: tra il 1999 e il 2010 per ben 9 volte (7 delle quali relative al solo Armstrong) è stato tolto il titolo al vincitore per motivi legati al doping.

Piero Stefani

489 . Famiglie numerose (21.09.2014)ultima modifica: 2014-09-20T08:51:09+02:00da piero-stefani
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