Pensiero 629 – Aiutare gli altri
Quella qui trascritta è la pagine iniziale di un mio libretto appena uscito presso l’EDB, Bologna, Posso darti una mano? Sui motivi che ci spingono ad aiutare gli altri (pp. 111; euro 10, 00).
Ricopio anche la quarta di copertina:
«Quali sono i motivi profondi che ci spingono ad aiutare gli altri? La domanda può suonare persino superflua visto che l’attenzione è spesso catturata dal “come” bisogna aiutare. In effetti in un tempo nel quale l’accento sulle competenze si fa, di giorno in giorno, più pressante, l’interrogativo non è banale: spesso le intenzioni non bastano. Tuttavia a fronte di ripetute chiusure presenti nella nostra società è tornato di nuovo urgente interrogarsi anche sul “perché”. Sul piano sia individuale sia collettivo è dato affermare che bisogna aiutare gli altri per almeno cinque ragioni di fondo: perché conviene in una prospettiva tanto economica quanto relazionale; per un moto di compassione solidale presente nell’animo umano; perché è comandato in ambito sia religioso sia civile; per la radicale comune non autosufficienza della condizione umana; per non espandere il male presente nel mondo. Quando si analizzano questi motivi si constata la presenza di incroci e sovrapposizioni nelle motivazioni e nelle applicazioni; lo provano esempi tratti dalla vita e dalla Bibbia. Nell’animo umano vi sono infatti molte stanze e parecchie porte che le mettono in comunicazione reciproca. Nella prassi ritorna infine il problema del “come”. Un punto resta saldo: la dignità della persona. “Posso darti una mano?”, nella sua dimensione più profonda il rispetto contenuto in quel «posso» costituisce un aiuto maggiore dell’operatività espressa nel “darti una mano”».
Va da sé che all’epoca della scrittura e della stampa del libretto non si prevedeva affatto il clima proprio di questi giorni particolari, se e quanto possa avere a che fare con esso non è compito mio dirlo.
Piero Stefani