602 – Le persone e le strutture (19.02.2017)

Il pensiero della settimana, n. 602

Le persone e le strutture

   Molti leader politici tendono a essere carismatici. Tuttavia nelle democrazie essi devono far i conti tanto con le istituzioni quanto con la volontà popolare. Negli  Stati Uniti Trump è alle prese con la magistratura. In Italia Matteo Renzi ha sicuramente puntato sull’instaurazione di una leadership carismatica. La sua consacrazione sarebbe però dovuta passare attraverso una corposa revisione delle istituzioni e del dettato costituzionale. Il referendum del 4 dicembre 2016 ha posto fine a questo disegno e ora si è aperta una fase fluida nella quale, da un lato, si va alla ricerca di nuovi leader, mentre dall’altro si tenta di riproporre, sotto una nuova veste, la precedente leadership. Qualunque sia il giudizio che si ha rispetto a queste vicende, resta fermo che nei regimi democratici i leader devono far i conti con le istituzioni e con la volontà popolare.
   Sotto il pontificato di papa Francesco la Chiesa cattolica romana è entrata in una fase di forte cambiamento. Esso riguarda in primo luogo le persone, a cominciare da Bergoglio stesso. Gli analisti di cose ecclesiastiche possono parlare di mutamenti anche a livello istituzionale, ma le poche riforme attuate e le molte in cantiere costituiscono pur sempre componenti marginali, anche se non insignificanti. La struttura della Chiesa cattolica romana resta, nella sostanza, immutata: fortemente gerarchica e maschile. Il papa può trovare delle resistenze nella prassi, ma non ci sono né istituzioni in grado di limitarlo né volontà popolare messa nelle condizioni di respingere le sue decisioni. Dopo i dibattiti del XV secolo neppure il Concilio è superiore al papa.
   Il nuovo clima – e che ci sia è dimostrato  anche dalle reazioni da esso suscitate – è affidato soprattutto alle persone: in primis a quella di Francesco stesso e poi, via via, a quelle collegate alle nomine da lui compiute. Il cambiamento, per così dire, è dovuto più al personale che alle strutture. In poco tempo tutto può, perciò, apparire sotto una veste nuova anche se le strutture restano nella sostanza immutate. Dopo i quattro anni contrassegnati dall’episcopato di Luigi Negri, la diocesi di Ferrara-Comacchio avrà un nuovo vescovo. Il neonominato è il cremonese Giancarlo Perego, finora presidente della Fondazione Migrantes.  Tutti gli indizi lasciano prevedere un mutamento radicale  di linea. Ma se sarà così, ciò sarà dovuto, ancora una volta, solo al leader e non alle istituzione e alla volontà popolare.
   In un momento in cui le democrazie palesano la loro crisi, la più arcaica struttura assolutistico-feudale della Chiesa cattolica romana riesce a dar voce al nuovo più che altre istituzioni. Va tutto bene, basta sapere che fa ciò proprio a motivo della sua organizzazione verticistica.

Piero Stefani

 

602 – Le persone e le strutture (19.02.2017)ultima modifica: 2017-02-18T08:08:49+01:00da piero-stefani
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