565 – Ombrelli, panchine e strade a fondo chiuso (24.04.2016)

Il pensiero della settimana, n. 565

 Ombrelli,  panchine e  strade a fondo chiuso

        Roma, cielo plumbeo, è primo pomeriggio ma sembra sera. Non piove più, tutto però lascia credere che riprenderà. Sui gradini di una chiesa non importante nei pressi della fontana di Trevi ci sono cinque o sei giovani dalla pelle scura e berretti calcati. Il loro aspetto richiama più le coste dell’Oceano Indiano che quelle dell’Atlantico. Tutto è cupo, con due eccezioni: i mazzi di ombrellini colorati che pendono dalle loro mani e il bianco dei denti messo in mostra dalle loro frequenti risa. La capacità di resistenza degli esseri umani ha  confini ampi; eppure, a volte,  anche se ci si trova in condizioni meno precarie di quelle dei giovani venditori di ombrelli, tutto pare stringersi a imbuto, allora  si fa fatica a vedere come uscirne. In tali circostanze quelle le candide dentature si tramutano in sfida e richiamo.

        Rovigo, parco Marconi attiguo alla stazione, primo pomeriggio di un aprile insolitamente caldo. Il cielo grigio e la mancanza di vento rendono l’aria già un po’ afosa. Panchine di legno in buono stato dipinte in marrone. La maggioranza di esse è occupata da uomini dormienti. Il loro aspetto li colloca immancabilmente ai margini della società. Ai loro colleghi di Verona è invece ormai precluso distendersi. Le panchine di piazza Pradaval (affianco al corso di Porta Nuova) erano state rimosse. La popolazione ha protestato. Ne sono state collocate delle nuove contraddistinte da sottili tubi metallici ma soprattutto munite di un bracciolo divisorio. L’arco vuoto che separa in due le panchine è una misura operativa e simbolica a un tempo volta a marginalizzare gli emarginati.

 Speranza e libertà. Nella periferia di Ferrara c’è una piccola strada a fondo chiuso. Che c’è di strano? Si chiama via della Speranza. Insipienza dell’ufficio preposto o simbolo di anni difficili? A Bologna a essere senza uscita è invece via della Libertà. In realtà è chiusa solo da una rampetta di scale. Se le si percorre a piedi se ne può venir fuori. Che sia un simbolo anche questo?

Piero Stefani

 

565 – Ombrelli, panchine e strade a fondo chiuso (24.04.2016)ultima modifica: 2016-04-23T08:11:57+02:00da piero-stefani
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