493 – A margine del Sinodo della famiglia (19.10.2014)

 

Il pensiero della settimana n. 493
 A margine del Sinodo sulla famiglia

 Oggi, La storia RSI, mercoledì 15 ottobre 2014

     Domenica prossima si chiude a Roma il Sinodo straordinario dei vescovi dedicato alla famiglia. L’ anno venturo ce ne sarà un altro, questa volta ordinario, dedicato allo stesso tema. I problemi, vecchi e nuovi, della famiglia restano al centro dell’interesse del mondo cattolico.
     A settembre a Roma si è svolto il Festival internazionale della letteratura e della cultura ebraiche. Il tema di quest’anno era dedicato proprio alla famiglia. Nessuna convergenza esplicita con il Sinodo. Eppure il riferimento è emerso nel corso di un confronto tra la famiglia ebraica e quella cristiana.
     Da parte ebraica,  come ha confermato il rabbino Roberto Colombo, il solo fatto che un’assemblea di celibi discuta sulla famiglia suona in maniera piuttosto strana. Per l’ebraismo, infatti, sposarsi è un precetto, applicazione concreta del comando  secondo il quale l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna per essere una carne sola (Genesi 2,24). Restare celibi significa quindi non ottemperare alla volontà di Dio.
     Sono emerse però anche altre differenze. Secondo la legge ebraica si è ebrei per nascita: è ebreo il figlio di madre ebrea. È vero, ci si può anche convertire all’ebraismo. Pure una convertita mette al mondo figli ebrei. Il che conferma che si tratta di legge e non solo di discendenza etnica.
     Per il cattolicesimo il matrimonio è un sacramento. La  sua dignità è così alta da essere addirittura pensata in base al  rapporto tra Cristo e la Chiesa. Eppure è norma di fede che due coniugi consacrati nel vincolo nuziale mettano al mondo figli non cristiani. Nessuno è costituito cristiano in virtù della  nascita, a renderlo tale è solo la fede manifestatasi nel battesimo.
Per l’ebreo l’itinerario che conduce alla sua crescita religiosa può essere riassunto nel motto: divieni quel che sei. Per il cristiano occorrerebbe invece affermare: diventa que che non sei. Egli deve nascere da acqua e Spirito (Giovanni 3,6). Non sono differenze di poco conto che dovrebbero ripercuotersi anche sulla visione religiosa della famiglia.

 

Piero Stefani

 

 

 

 

493 – A margine del Sinodo della famiglia (19.10.2014)ultima modifica: 2014-10-18T08:54:50+02:00da piero-stefani
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