GINO

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Per Gino Girolomoni

(1946-2012)

 

Si doveva salire sulla collina di Montebello per parlare di Lazzaro uscito dalla propria tomba a motivo di una voce che lo chiamava di nuovo alla vita. Quella parola imperativa non si accontentò della risurrezione dell’ultimo giorno:  voleva essere fin da ora vita. Per farlo occorse che qualcuno togliesse la pietra dal sepolcro. Quando fu sciolto dal sonno della morte, Lazzaro rimase ancora avvolto da bende, il sudario era ancora steso sul suo volto. Altro sarebbe avvenuto a Pasqua. Nella notte la pietra si smosse senza intervento umano e al mattino Pietro e l’altro discepolo scorsero i teli a terra e il sudario ripiegato a parte. Videro il vuoto e credettero.

La pienezza di chi ha il potere di offrire la propria vita e di riprenderla non è ancora visibile. Anche quando ci tocca nell’intimo, la sua parola non ci pone tuttora al riparo dal tributo da pagare alla morte. Crediamo che in lui ci sia la vita, ma anche quando ci fa rivivere sperimentiamo in noi la morte. Lazzaro rianimato è lasciato andare per il cammino di un’esistenza destinata a finire di nuovo nel sepolcro. Il mattino di Pasqua non sfolgorò a Betania.

Non siamo saliti sulla collina. Non siamo andati là dove, dopo l’abbandono, era tornata la vita grazie a un umano operare rivolto alle zolle, alle pietre e ai mattoni. Non siamo giunti ai luoghi in cui l’agricoltura e la produzione biologiche resero possibile consolidare il monastero e riedificare una chiesa, ridotta a muri traballanti, per renderla scrigno di memorie e luogo di benedizione di giovani nozze.

Come è avvenuto per Tullia, anche ora lassù la morte ha colpito. Per la sua sposa fu lenta e logorante, per Gino rapida e inattesa. L’ha colto nella immediata vigilia della giornata dedicata a parlare di risurrezione in ricordo di Sergio Quinzio, l’amico e il maestro che piantò nell’animo di Gino la convinzione profonda che se i morti non risorgono vana è la nostra fede. Continuiamo a crederlo, anche in memoria di loro e anche  per il pezzo delle nostre vite sceso con loro nel sepolcro.

Piero Stefani

 

 

 

 

 

GINOultima modifica: 2012-03-18T00:05:00+01:00da piero-stefani
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