Riflessioni sulla vicenda don Bedin

Don Primo Mazzolari scriveva: “I poveri vanno amati concretamente, non a parole ma con i fatti”. E questo ha fatto il nostro don Domenico Bedin creando l’associazione “Viale K.”: senza retorica e con sobria praticità. Ha richiamato l’attenzione della città su un’altra verità che diceva don Mazzolari: “Nelle piazze e nei parlamenti si fanno gli affari e la politica; ma l’umanità si degrada o si eleva in periferia”.

Il centro di accoglienza di viale Krasnodar ha evitato la vergogna scritta nel Vangelo: “fui senza tetto e non mi accoglieste” (Matteo, XXV, 43).

Sono fra i tanti (o pochi?) cittadini orgogliosi di questa creazione di don Domenico. Nelle settimane scorse abbiamo letto delle sue dimissioni sia come parroco, sia come animatore dell’associazione. Nel rispetto  delle motivazioni personali di don Domenico, non possiamo accettare nel silenzio questa brusca novità. E viene da commentare negativamente l’assenza di pubbliche dichiarazioni su un evento non certo di ordinaria amministrazione.

Faccio mie le precise domande che Piero Stefani ha rivolto alla Curia ferrarese nel pensiero della settimana scorsa. Perché non c’è stata finora una chiara e limpida comunicazione ufficiale da parte della Diocesi, né alcuna affettuosa e pubblica espressione di solidarietà da parte dei suoi confratelli?

Si sa del dolore che ha investito la comunità della parrocchia di S.Agostino, ma perché non lo esprime in modo pubblico? Fra i miei ricordi più cari conservo i viaggi che facevo insieme ad un caro amico per assistere alle assemblee della comunità dell’Isolotto di Firenze che discuteva pubblicamente le scelte del cardinale Florit. Trattandosi di una esperienza pubblica e sociale, colpisce anche il silenzio della comunità cittadina.

La stampa  ha pubblicato la notizia, ma è impressionante la latitanza che va dal semplice cittadino fino alle autorità politiche ed istituzionali della città. Possibile che sui quotidiani locali insieme alle decine di lettere a favore o contro le biciclette, o fra le tante dedicate alle multe prese non ci sia stato qualcuno che abbia sentito il bisogno di chiedere lumi su questa vicenda o almeno esprimere un rammarico per il suo epilogo?

Non c’è dubbio che continuiamo a meritare la definizione di D’Annunzio: Ferrara città del silenzio!

 

Fiorenzo Baratelli

 

Riflessioni sulla vicenda don Bedinultima modifica: 2011-01-14T18:27:00+01:00da piero-stefani
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