IV Domenica del tempo ordinario (B) – Comanda persino agli spiriti impuri

IV Domenica del tempo ordinario
Dt 18,15-20; Sal 95(94); 1 Cor 7,32-35; Mt 1,21-28.

«Comanda persino agli spiriti impuri»

« “Taci! Esci da lui!”. E lo spirito impuro, straziando e gridando forte, uscì da lui» (Mc 1, 25). L’irrompere dei demòni – spesso denominati «spiriti impuri» (cf. Mc 1,23-27; 3,11.30; Mt 10,1; Lc 4,33.36) – è, nel Nuovo Testamento (ma non nell’Antico), un riferimento imprescindibile. Specie nella parte iniziale del vangelo di Marco, la lotta contro gli spiriti maligni è una componente fondamentale della missione di Gesù. Perciò, l’interpretazione della figura del diavolo è, a tutt’oggi, passaggio ineludibile per comprendere il messaggio evangelico. Si tratta di un simbolo? È una realtà? Dal punto di vista storico, è sicuro che i redattori dei vangeli aderissero alla seconda alternativa. Quest’ultima è anche la convinzione di papa Francesco, le cui dichiarazioni in proposito non danno adito a dubbi. E per noi cos’è? Almeno la domanda dobbiamo porcela. Cercare le risposte è, dal canto suo, un compito affidato alla coscienza e all’intelligenza di ciascuno.
Per capire il sorgere in Israele della credenza nei demòni occorre rivolgersi in larga misura all’apocalittica giudaica, un insieme di scritti quasi totalmente apocrifi. In essa trova espressione la convinzione di fondo secondo la quale l’origine del male non è imputabile alle sole trasgressioni compiute dagli uomini. Pur enormi, i danni prodotti dagli esseri umani non spiegano tutta la quantità di male che impregna il mondo. Il disordine del creato è attribuito infatti a esseri celesti decaduti. Anche in ambito ebraico venivano comunemente compiuti esorcismi a favore di singoli posseduti; tuttavia queste pratiche non erano considerate l’inizio dello sgretolamento del dominio satanico nel suo complesso; per così dire, erano solo rimedi sintomatici. In Marco le cose stanno diversamente: tanto per Gesù quanto per i discepoli (Mc 3,14-15), la liberazione dei posseduti dai demòni è componente costitutiva dell’avvicinarsi del regno. La singolarità di Gesù sta nel porre una stretta connessione tra gli esorcismi da lui operati e la definitiva sconfitta di Satana.
In Marco la sequenza che dà inizio alla missione di Gesù collega strettamente tra loro una serie di momenti: annuncio del regno, chiamata dei primi discepoli, guarigione di indemoniati e malati, perdono dei peccati (Mc 1,14-2,12). Il risanamento di quanto era espropriato, afflitto o perduto è la sostanza stessa della predicazione del regno. Che Dio sia re è da sempre vero. La vicinanza del regno addita un allargamento del dominio divino oltre i confini precedenti. Prima qualcosa sembrava, quindi, cadere al di fuori del controllo di Dio (Satana è il simbolo di tutto ciò?). Gesù credeva nella presenza di un potere delle tenebre che doveva essere sconfitto con l’avvento del regno. Le opere da lui compiute sono le prime manifestazioni di un’autorità e di un potere (exousia) senza paragoni (cf. Mc 1,27). Esso, oltre che attraverso la vittoria conseguita sugli «spiriti maligni», si manifesta in altre maniere. Infatti la pienezza del tempo si concretizza pure: nella chiamata dei discepoli, nel risanamento dei malati, nella condivisione della mensa coi peccatori (Mc 2,15-17) e nel dispiegarsi di un insegnamento compiuto in virtù di un’autorità imparagonabile a quella di altri maestri: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono» (Mc 1,27). Il pieno avvento del regno dipende però anche dal fatto che la «buona novella», oltre a essere predicata, sia pure accolta. I presenti nella sinagoga di Cafàrnao riconoscono che lì si insegna e si opera con un’autorità differente da tutte le altre. Non sarebbe stato sempre così e questo rifiuto avvierà Gesù su una strada diversa da quella in cui si dispiega la sua potente autorità, una via che giungerà alla croce e alla Pasqua. In fin dei conti, il racconto evangelico è stato redatto proprio per far memoria di questo itinerario di cui in queste domeniche ripercorriamo l’inizio.

IV Domenica del tempo ordinario (B) – Comanda persino agli spiriti impuriultima modifica: 2018-01-26T17:46:07+01:00da piero-stefani
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